martedì 24 marzo 2020

quando l'epidemia sarà finita

"Quando l'epidemia sarà finita, non è da escludere che ci sarà chi non vorrà tornare alla sua vita precedente.
Chi, potendo, lascerà un posto di lavoro che per anni lo ha soffocato e oppresso.
Chi deciderà di abbandonare la famiglia, di dire addio al coniuge o al partner. Di mettere al mondo un figlio o di non volere figli.
Di fare coming out.
Ci sarà chi comincerà a credere in Dio e chi smetterà di credere in lui.
Ci sarà chi, per la prima volta, si interrogherà sulle scelte fatte, sulle rinunce, sui compromessi.
Sugli amori che non ha osato amare.
Sulla vita che non ha osato vivere.
Uomini e donne si chiederanno perché sprecano l'esistenza in relazioni che provocano loro amarezza.
Ci sarà forse chi, osservando gli effetti distorti della società del benessere, si sentirà nauseato e fulminato dalla banale, ingenua consapevolezza che è terribile che ci sia gente molto ricca e tanta altra molto povera. Che è terribile che in un mondo opulento e sazio non tutti i neonati abbiano le stesse opportunità.
E forse anche i mass media, presenti in modo quasi totale nelle nostre vite e nella nostra epoca, si chiederanno, con onestà, quale ruolo abbiano giocato nel suscitare il generale senso di disgusto che provavamo prima dell'epidemia".
David Grossman, scrittore israeliano

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