mercoledì 11 marzo 2020

stare a casa

chissà quante infinite volte ho desiderato stare a casa piuttosto che andare a lavorare, piuttosto che essere costretta a fare levatacce anche con la febbre, chissà quante volte ho desiderato di andare in pensione per dedicarmi alle cose che mi piace fare e poi inaspettatamente nel giro di pochi giorni eccomi a casa, senza più lavoro, senza neanche avere la possibilità di fare le cose che mi piace fare: viaggiare, non si può, andare al cinema, non si può, andare in palestra per dedicarmi più a me stessa, non si può, leggere, si questo si può.
Ma quanto è difficile cambiare da un giorno all'altro stile di vita, senza sapere per quanto tempo, senza sapere se sarà efficace, anzi avendo poco da fare con il pensiero costante e la domanda persistente: mi ammalerò?
La paura a volte ti attanaglia e ti fa vedere un mondo che non è, ti fa avere percezioni che non sono, sintomi anche, la paura diventa panico, e questa è una parte di me.
Poi c'è l'altra parte che ride e cerca di sdrammatizzare la paura, che pensa che in fondo non è male prendersi un pò di tempo per se stessi e leggere, fare la cyclette senza per questo mettere la sveglia mezz'ora prima, insomma darsi un tempo dilazionato, e questo tempo come sarà? Sarà una lama, è un tempo sprecato se il futuro promette il virus, è un tempo in cui bisognerebbe decidere cose importanti, non lasciare tutto come se non stesse avvenendo nulla, insomma è un tempo difficile da gestire. 
Però si deve fare e troveremo un adattamento, scrivere e leggere saranno gli utili e piacevoli divertimenti, diversivi, ma anche stare un pò coi gattini, magari riuscire ad educarli, chissà? Ma tutto questo tempo quanto tempo sarà? Sarà un tempo che mi farà finire di pensare di avere tutto organizzato e sotto controllo, sarà un tempo in cui riuscirò a far scorrere la vita come viene e per quanto tempo viene, senza fissarla, senza ingabbiarla, così...da sola, senza la mia mente dominatrice, chissà

Nessun commento:

Posta un commento